Un bambino, delle lettera da consegnare e le code delle
lucertole. Cosa hanno in comune questi tre elementi? Apparentemente niente.
Eppure Pietro, il protagonista di questa vicenda, è un bambino con un preciso
compito: consegnare a Carmine, l’amico di papà, le lettere ben chiuse che gli
dà il padre. Pietro è un cacciatore di lucertole, alle quali taglia
puntualmente le code e le raccoglie in un barattolo. Pietro è un bambino
coraggioso, non ha paura delle lucertole! Perché allora ha così tanta paura di
consegnare quelle lettere a Carmine? Perché ogni volta c’è qualcosa dentro che
lo corrode? Non ci va mai da solo a casa di Carmine, lo accompagna il suo amico
Luigi, ma Luigi aspetta fuori. Se Carmine non grida e non si arrabbia, allora
possono ritenersi fortunati…altrimenti papà, il papà di Pietro, quello ricco,
si arrabbia.
È una storia di violenza, di quella che a noi proprio non
piace, quella che colpisce tra le mura domestiche. È una storia come tante, che
già si conosce, ma spesso non si sa come evitare.
Romanzo d’esordio di questo giovane autore, ha vinto nel
2006 il premio Campiello Opera Prima. È scritto in un linguaggio fluido e
scorrevole ed affronta tematiche serie e problematiche attraverso gli occhi
indifesi di un bambino.
Valutazione: ✪✪✪✪
Rosaria Vallone
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